Sergio Alcamo.
Del
pittore Diego Norrito non conosciamo praticamente nulla. È come una meteora nel
panorama artistico siciliano e nel territorio trapanese in particolare. È
ricordato, infatti, solo da fonti e pubblicazioni locali[1]
per essere stato l’autore del ciclo di affreschi (figg. 1-2-3) che decorano la
volta dell’unica grande navata della chiesa del S.S. Crocifisso di Calatafimi,
progettata dall’architetto Giovan Biagio Amico e realizzata tra il 1741 e il 1759[2].
Fig. 1 – Diego Norrito, Il trionfo della Santa Croce, affresco,
(ultimo restauro/rifacimento di Gianbecchina del 1960), Calatafimi, chiesa del
S.S. Crocifisso (foto S. Alcamo).
Fig. 2 – Diego Norrito, La visione di Costantino, affresco,
(restauro di Gianbecchina nel 1960), Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso
(foto S. Alcamo).
Fig. 3 – Diego Norrito, La Fede e la Carità, affresco, (restauro
di Gianbecchina nel 1960), Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso (foto S.
Alcamo).
Da
alcuni documenti si evince che l’intervento decorativo deve essere avvenuto nel
1772.
In
quest’anno, infatti, «… Diego Norrito
dipinge, nella chiesa del S.S. Crocifisso, sulla volta dell’abside e della
nave, quattro affreschi relativi all’Esaltazione della Croce»[3].
Queste opere hanno subito nel
tempo almeno due interventi di restauro, operati nel 1934 dal Profeta e nel
1960 da Gianbecchina. Probabilmente a quest’ultimo si deve la ridipintura quasi
totale degli affreschi che sono stati privati della loro originalità.
Solamente il riquadro del
vestibolo di ingresso (fig. 4) sembra sia stato risparmiato ed è forse l’unica
testimonianza visiva credibile di questo artista oramai dimenticato. Nonostante
i due citati restauri tali affreschi sono oggi molto deteriorati, e tutto
l’edificio mostra segni di rovina. Mi auguro che le autorità competenti
intervengano molto presto.
Fig. 4 – Diego Norrito, Allegoria, affresco, Calatafimi, chiesa
del S.S. Crocifisso (foto S. Alcamo).
L’iconografia
di queste opere, per quello che ancora si può apprezzare nell’unico brano non pregiudicato
dall’intervento di restaurato, riflette in modo stanco e ripetitivo le cadenze
del barocchetto siciliano. Lo stile del pittore si mostra incline a un colorito
tenue, mentre la sua mano è incerta. Eppure nei volti riesce a trovare maggiore
misura e compostezza di forme.
Fig. 5 – Diego Norrito, Allegoria, affresco, Calatafimi, chiesa
del S.S. Crocifisso, particolare (foto S. Alcamo).
[1]
N. Mazzara, Le opere di antichità e di
arte di Calatafimi. Toponomastica e canti popolari, Alcamo 1981; C.
Cataldo, Guida storico-artistica di
Alcamo, Calatafimi, Castellammare del Golfo, Salemi, Vita, Alcamo 1982, p.
106; V. Menna, Calatafimi: testimonianze
pittoriche, tesi di laurea, Università degli studi di Palermo, Facoltà di
Lettere e Filosofia, A.A. 2000-2001, pp. 83-84; C. Cataldo, Calatafimi Segesta tra memoria e storia,
Alcamo 2008, p. 98; Guida alla storia e
alle opere d’arte di Calatafimi Segesta con itinerario garibaldino, a cura
di L. Vanella, Alcamo 2008, p. 7 (con bibliografia).
[2]
Sull’architetto Giovanni Biagio Amico si veda A. Mazzamuto, Giovanni Biagio Amico architetto e
trattatista del Settecento, Palermo 2003 (con bibliografia). Sulla chiesa
del S.S. Crocifisso di Calatafimi in particolare, Ivi, p. 115.
[3]
Cataldo 2008, cit., p. 98.
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