martedì 25 agosto 2015

LO SCONOSCIUTO PITTORE SETTECENTESCO DIEGO NORRITO E I SUOI AFFRESCHI NELLA CHIESA DEL CROCIFISSO DI CALATAFIMI.

Sergio Alcamo.

Del pittore Diego Norrito non conosciamo praticamente nulla. È come una meteora nel panorama artistico siciliano e nel territorio trapanese in particolare. È ricordato, infatti, solo da fonti e pubblicazioni locali[1] per essere stato l’autore del ciclo di affreschi (figg. 1-2-3) che decorano la volta dell’unica grande navata della chiesa del S.S. Crocifisso di Calatafimi, progettata dall’architetto Giovan Biagio Amico e realizzata tra il 1741 e il 1759[2].


Fig. 1 – Diego Norrito, Il trionfo della Santa Croce, affresco, (ultimo restauro/rifacimento di Gianbecchina del 1960), Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso (foto S. Alcamo).



Fig. 2 – Diego Norrito, La visione di Costantino, affresco, (restauro di Gianbecchina nel 1960), Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso (foto S. Alcamo).



Fig. 3 – Diego Norrito, La Fede e la Carità, affresco, (restauro di Gianbecchina nel 1960), Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso (foto S. Alcamo).

Da alcuni documenti si evince che l’intervento decorativo deve essere avvenuto nel 1772.
In quest’anno, infatti, «… Diego Norrito dipinge, nella chiesa del S.S. Crocifisso, sulla volta dell’abside e della nave, quattro affreschi relativi all’Esaltazione della Croce»[3].
Queste opere hanno subito nel tempo almeno due interventi di restauro, operati nel 1934 dal Profeta e nel 1960 da Gianbecchina. Probabilmente a quest’ultimo si deve la ridipintura quasi totale degli affreschi che sono stati privati della loro originalità.
Solamente il riquadro del vestibolo di ingresso (fig. 4) sembra sia stato risparmiato ed è forse l’unica testimonianza visiva credibile di questo artista oramai dimenticato. Nonostante i due citati restauri tali affreschi sono oggi molto deteriorati, e tutto l’edificio mostra segni di rovina. Mi auguro che le autorità competenti intervengano molto presto.


Fig. 4 – Diego Norrito, Allegoria, affresco, Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso (foto S. Alcamo).

L’iconografia di queste opere, per quello che ancora si può apprezzare nell’unico brano non pregiudicato dall’intervento di restaurato, riflette in modo stanco e ripetitivo le cadenze del barocchetto siciliano. Lo stile del pittore si mostra incline a un colorito tenue, mentre la sua mano è incerta. Eppure nei volti riesce a trovare maggiore misura e compostezza di forme.


Fig. 5 – Diego Norrito, Allegoria, affresco, Calatafimi, chiesa del S.S. Crocifisso, particolare (foto S. Alcamo).




[1] N. Mazzara, Le opere di antichità e di arte di Calatafimi. Toponomastica e canti popolari, Alcamo 1981; C. Cataldo, Guida storico-artistica di Alcamo, Calatafimi, Castellammare del Golfo, Salemi, Vita, Alcamo 1982, p. 106; V. Menna, Calatafimi: testimonianze pittoriche, tesi di laurea, Università degli studi di Palermo, Facoltà di Lettere e Filosofia, A.A. 2000-2001, pp. 83-84; C. Cataldo, Calatafimi Segesta tra memoria e storia, Alcamo 2008, p. 98; Guida alla storia e alle opere d’arte di Calatafimi Segesta con itinerario garibaldino, a cura di L. Vanella, Alcamo 2008, p. 7 (con bibliografia).
[2] Sull’architetto Giovanni Biagio Amico si veda A. Mazzamuto, Giovanni Biagio Amico architetto e trattatista del Settecento, Palermo 2003 (con bibliografia). Sulla chiesa del S.S. Crocifisso di Calatafimi in particolare, Ivi, p. 115.

[3] Cataldo 2008, cit., p. 98. 

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