Sergio
Alcamo
In un’asta fiorentina
Pandolfini del 2018[1] è
stato presentato un disegno a matita nera su carta vergellata (170x280 mm)
raffigurante uno Studio per battaglia (fig. 1) che
sulla scorta di un’inscrizione non coeva (fig. 2)[2] è stato proposto con
un’attribuzione al pittore trapanese Giacomo Lo Verde (Trapani, 1606-Palermo,
1649).
fig. 1 - Giacomo Lo Verde (attr.), Studio per battaglia, disegno, Asta Pandolfini Firenze, 3 Ottobre 2018 (da https://www.anca-aste.it/it/asta-0200/attribuito-a-giacomo-lo-verde.asp).
fig. 2 - Iscrizione non coeva sul disegno precedente 'Giacomo Lo Verde'
Non è certo se il
foglio, di cui la casa d'aste ignora la provenienza[3], sia un autografo di
questo ancora poco studiato maestro siciliano, allievo prediletto del più
celebre Pietro Novelli (Monreale, 1603-Palermo, 1647), che secondo la
tradizione lo ritrasse accanto a sé nella Benedizione dei pani a
Monreale (Convitto Guglielmo)[4].
Del Lo Verde si
conoscono al momento alcune prove grafiche conservate alla Galleria
Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis[5], anche se probabilmente
non tutte sono di sua mano; quel che è certo è che l’iscrizione presenta la
medesima grafia di alcuni disegni già nella raccolta di grafica del barone
Pietro Sgadari di Lo Monaco (Palermo, 1907-1957), ricca di esemplari di
artisti siciliani[6].
Tra questi il
collezionista possedeva un foglio da lui affibbiato al nostro e
raffigurante S. Giovanni Battista (fig. 3)[7] che presenta in basso
un’iscrizione (fig. 4) della stessa mano dell’esemplare della vendita
fiorentina.
fig. 3 - Giacomo Lo Verde (attr.), S. Giovanni Battista, disegno, già Palermo, coll. Sgadari di Lo Monaco (da Sgadari di Lo Monaco 1940).
Difficile stabilire se
anche questo altro studio sia di mano del pittore trapanese. Molte delle
attribuzioni proposte dallo Sgadari di Lo Monaco nel proprio
volume non hanno superato il vaglio della moderna connoisseurship e
sono state dirottate su altri artefici.
Ad ogni modo, ritengo
plausibile che il anche foglio con lo Studio per battaglia si
trovasse in origine in questa raccolta palermitana.
Conosciuto per lo più
per le grandi pale d'altare di soggetto sacro, in una postilla al manoscritto
del Mongitore si dice che il Lo Verde fosse «celebre nel delineare battaglie»[8]. Non è stato ancora
individuato un dipinto da cavalletto illustrante tale soggetto a lui
riferibile; non è tuttavia da escludere una correlazione tra il tema del
disegno e la scena di battaglia che era presente nell'arco trionfale eretto a
Palermo nel 1641 per l’ingresso del viceré Alonzo Enriquez de
Cabrera di cui rimane a ricordo l'intaglio di Pietro del Po’ su disegno
dell'ideatore di quell'apparato effimero, Pietro Novelli (fig. 5)[9].
Fig. 5 - Pietro Del Po' su disegno di Pietro Novelli, Arco trionfale eretto a Palermo per l’ingresso del viceré Alonzo Enriquez de Cabrera, incisione, 1641 (in G. SPUCCES, Mercurio Panormeo..., Palermo 1641) https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/95289/134270/Testo%2C%20Immagine%2C%20Luogo%20%28Pietro%20Novelli%29_Giuseppe%20Antista.pdf.
Sappiamo che proprio al
Lo Verde spettò la decorazione pittorica dell'apparato[10]. Il nostro potrebbe
essersi ispirato a tale prototipo o - perché no - potrebbe anche aver suggerito
al suo maestro Novelli una prima idea, uno spunto iconografico per il soggetto
di battaglia da illustrare.
In assenza di altri
elementi più dirimenti in questa sede mi limito a rendere noto il
disegno agli studiosi del Seicento siciliano confidando in suggerimenti e
proposte.
[1] Opere su carta: disegni, dipinti
e stampe dal XV al XIX secolo, lotto 50, Attribuito a Giacomo Lo
Verde, Firenze, Mercoledì 3 Ottobre 2018 https://www.anca-aste.it/it/asta-0200/attribuito-a-giacomo-lo-verde.asp
[2] Iscrizioni:
‘Giacomo Lo Verde’ a penna sul recto in basso a sinistra;
scritta a penna non leggibile sul verso.
[3] Dalle
informazioni reperibili nel sito WEB della casa d’aste si apprende che
sul verso è presente un timbro non identificato.
[4] Sul Lo Verde P. Sgadari di Lo
Monaco, Pittori e scultori siciliani dal Seicento al primo Ottocento,
Libreria Agate, Palermo 1940, pp. 72-73; G. Agosta, Due eccellenti
Pittori Trapanesi dei secoli XVII e XVII. Giacomo Lo Verde e Domenico La Bruna,
in «Trapani. Rassegna mensile della Provincia», Anno II, n. 5, 15 maggio 1957,
pp. 13-17, in part. pp. 13-15. S. Grasso, Dipinti inediti di
Giacomo Lo Verde, in «Beni culturali e ambientali», Anno IV, 1983, n.
1-2-3-4, pp. 107-122 (con bibliografia); V.
Zoric, Lo Verde Giacomo, in L. Sarullo, Dizionario degli
artisti siciliani. Pittura, II, a cura di M. A. Spadaro, Palermo 1993, pp.
305-306. Per un elenco delle sue opere si rinvia a https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Lo_Verde
[5] «Sempre del Lo Verde,
inoltre, presso la G.R.S. si conservano alcuni disegni, interessanti, se pure
caratterizzati da un certo accademismo romano», Zoric, Lo Verde Giacomo
cit., p. 306.
[6] Per informazioni sul collezionista
e la sua raccolta di grafica si veda D. Malignaggi, Storiografia e
collezionismo fra Settecento e Ottocento, in V. Abbate, Maestri del
Disegno nelle collezioni di Palazzo Abatellis, catalogo della mostra,
Sellerio, Palermo 1995, pp. 68-85, in part. pp. 77-78.
[7] Sgadari di Lo
Monaco, Pittori e scultori siciliani cit., Tav. XVIII.
[8] Zoric, Lo
Verde Giacomo cit, p. 306.
[9] C. Oliva, scheda
V, 7 - Del Po, Pietro. Arco trionfale del viceré Cabrerà, in Pompa
Magna. Pietro Novelli e l'ambiente monrealese, a cura di G. Davì e G.
Mendola, [s.l., s.n.], Grafica Editoriale, Messina 2008, PIT 19 - Alto Belice
Corleonese, Comune di Piana degli Albanesi, p. 136.
[10] Ibidem.
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